Tutto finisce. Anche questa vacanza. Le valigie sono aperte sul letto e vorrei essere meno triste e consapevole di quanto poco si avvera di tutto quello che progetto ogni anno quando si ritorna, si riparte, si ricomincia. Ogni benedetto anno programmo:
- di rivoluzionari tagli di capelli che alla fine diventano Vorrei dare solo una leggera spuntatina!
- di seguire corsi interessanti di cucina (la famiglia ne sarebbe davvero immensamente grata).
- di diventare un sommelier (sono anni che cerco di trovare il tempo così almeno per potermi ubriacare per dovere di studio).
- di fare attività sportiva ad altissimi livelli. In vacanza ho approcciato la corsa: un giorno 5 minuti, poi 10 poi 15 e poi basta. Nun ce la posso fà!
- di comperare una bici e abbandonare l'auto. Poi sogno di essere investita e rinuncio.
- di leggere tutti i libri che compro in un tempo che non sia infinito.
- di avere una casa in campagna dove far vivere i bambini all'aria aperta e in mezzo alla natura e agli animali.
Ai progetti egostici si uniscono da qualche anno quelli legati al comportarsi da mamma creativa, costruttiva e liberatrice di energie positive nella prole. E quindi qui ritorno a progettare di fantastici corsi di qualsiasi cosa pur di far germogliare tutto il possibile.
Pittura, musica, lingua inglese, nuoto, arti circensi e chissà che altro!
Poi ricomincio. Ed è una corsa. Tutti i progetti si assottigliano, giorno dopo giorno, e si stritolano dentro giornate incasinate, confuse e tachicardiche. Vorrei avere il grande progetto quest'anno di mantenere almeno un pò più della metà di quello che la mia testa ha agganciato, spolpato e reso quasi possibile in questa estate di sogni e castelli in aria (la mia vera specialità). Non tutto. Solo un pò più della metà. Magari, forse, chissà, questa è la volta buona che ci riesco. Magari, appunto.
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