04 giugno 2010

Il gioco della memoria


Mi manca davvero il fatto di non aver avuto i nonni, di non averli potuti conoscere, di non aver potuto godere del loro affetto, dei loro abbracci e delle loro storie. Ho avuto la possibilità di conoscere solo un nonno ma eravamo così tanti nipoti ed era così difficile dividersi fra tutti che oggi non ho con me un ricordo caldo da trasferire ai miei figli. E forse se ne è andato che ero troppo giovane e non avevo ancora la maturità per capire quanto sarebbe stato un arricchimento chiedere, farmi raccontare la sua vita, di lui, farmi raccontare la sua storia. Oggi avrei qualcosa da raccontare ai miei bambini di lui, di quello che ha rappresentato per me. Ecco perchè penso che i miei bimbi siano molto fortunati oggi. Anche se i nonni vivono lontani, in altre città, quando sono con i bambini gli regalano del tempo prezioso fatto di gioco, di storie, di libri, di passeggiate, di insegnamenti che a volte noi genitori siamo troppo stanchi per dare o per pensare. Mi piace ascoltarli e a volte anche contraddirli e discutere. Mi piace sapere che ci sono. Mi piace che ci sia un confronto. E mi piace che questi nonni che i miei bambini hanno in sorte siano così diversi l'uno dall'altro, pieni di difetti e pieni di pregi, pieni di vita, con ancora tanta energia da dare. Quello che mi piacerebbe poter regalare ai miei bimbi, ed è quello a cui pensavo oggi, è la memoria di quello che siamo, di quelli da cui veniamo. Se io oggi penso ai miei nonni e soprattutto a quelli che non ho mai conosciuto, mi rendo conto di quanto poco so di loro, di quante cose non so della loro vita, di quante cose mi piacerebbe invece sapere e ricostruire. Credo che quel pezzetto di vita, della loro vita, in qualche modo si rifletta nella nostra vita oggi. Credo che quello che loro sono stati in qualche modo ritorna in quello che siamo noi oggi. In qualche modo, non so quale. Ma se li conoscessi meglio, se li conoscessi di più potrei riflettere sugli aspetti della loro vita e della nostra vita che si incontrano. Semplicemente potrei pensare a loro, che c'erano e non ci sono più. E' questa capacità di ricordare che vorrei recuperare. Ho la sensazione che oggi non non ci sia il tempo di fare molte cose, inseguiti da una quotidianità che non lascia respirare, figurarsi avere il tempo di fermarsi a ricordare. Una capacità che vorrei recuperare e che vorrei donare oggi ai miei piccoli. Ma devo cominciare da me. Devo cominciare regalando loro l'esempio della conservazione della memoria. Devo rimettere insieme i pezzettini di un puzzle attraverso i racconti dei figli, che sono oggi i miei genitori e i genitori di Mr.Marito. E' questo il compito, il buon proposito che mi voglio dare. Ascoltare le storie dei testimoni che abbiamo la fortuna di avere di un passato di cui ho avuto poco in sorte ma che posso assaporare per la prima volta. Poi vorrei recuperare delle loro foto, le vorrei tenere qui con noi, perchè anche attraverso le immagini passa la memoria. E attraverso queste immagini vorrei costruire con i bimbi un albero genealogico e coinvolgere anche i loro nonni. Si, lo chiameremo il gioco della memoria e lo faremo ogni volta che ci regaleremo un pò di tempo per ricordare.

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