28 ottobre 2010

Marbella: hot hot e baby friendly


Non avrei mai pensato di trovare una temperatura simil Caraibi in Spagna quando siamo già nel pieno dell'autunno, anche se, devo ammettere che anche Roma (con meno effetto Caraibi però) gode di un autunno molto mite, con la sua massima espressione nella famosa ottobrata romana, con giornate dal vento caldo e quasi estive.

E tantomeno avrei pensato di potermi entusiasmare per il fatto che qui, tutto è davvero e non millantato, baby friendly.

Marbella, Costa Del Sol,interno giorno: Il Paseo (che mi ricorda Miami!), passeggiata che corre parallela alla spiaggia, è largo, decisamente nuovo (ne stanno finendo di costruire una parte), lungo (passeggiatori accaniti accorrete!) e costellato di aree con giochi per i bambini (e quindi soste a go go), attrezzi ginnici (ovviamente non utilizzati ma guardati con rispetto) e ristorantini dal profumo invitante.


L'atmosfera è rilassante. Sotto un sole che ci colpisce con i suoi 28 gradi, perdiamo a poco a poco il rivestimento a cipolla e rimaniamo in tenuta summertime. Il pulcione, con il costume da fashion victim acquistato in una boutique di Puerto Banus, tenta di fare il bagno (l'unica cosa davvero fredda è l'acqua) e corre a perdifiato avanti e indietro come tarantolato, seguito dalla besolina, tarantolata 2. Lungo il Paseo ci sono alcuni tratti che mi fanno davvero pensare di essere ai Caraibi. Fantastico, se pensiamo di essere a sole 2 ore e mezzo di volo da Roma!


Altra cosa baby friendly anzi stroller friendly sono gli accessi per i passeggini e i disabili vicino alle scale. Ce ne sono ovunque. E quindi si può entrare ed uscire dal Paseo molto comodamente.

Il Centro Storico di Marbella, dove arriviamo dopo una passeggiata da Puerto Banus, è completamente pedonale, con vie strette, piene di negozietti (e tanto per gradire, si fa per dire, molti sono di giocattoli) e la caratteristica Piazza degli Aranci.

Abbiamo anche trovato questa pista di go-kart, proprio sul mare, dove anche i bambini, dai 3 anni in su, con un genitore possono sperimentare l'ebbrezza della corsa...o quasi considerando che essendo piccoli la velocità viene limitata. Neanche a dirlo il pulcione è impazzito di felicità e dopo aver spremuto Mr.Marito è toccato alla sottoscritta farsi qualche giro di pista. Mi prendono ancora in giro per come andavo piano. La frustrazione più grande è stato sentirmi dire dal pulcione 'E dai, Mamma, corri! Papà andava più veloce però!'

Anche Puerto Banus, dove abbiamo alloggiato, merita una visita. Raccogliete gli occhi dopo aver visto gli incredibili yacht ormeggiati nel suo porto. Proprio il porto è pieno, oltre che di negozi di lusso, anche di piacevoli baretti dove sorseggiare un caffè baciati dal sole.

Tips for Trip
Abbiamo volato da Roma per Malaga con la Vueling.
Solo 2 ore e mezza di viaggio. Poi da Malaga abbiamo noleggiato una macchina con Goldcar. Mezz'ora di autopista e siamo arrivati.
Abbiamo dormito in un appartamento a Puerto Banus.
Per le tapas vi consiglio La Taberna del Pintxo al centro di Porto Banus: c/Ramon Areces Local 14 (Tel.0034952817191). Non dovete avere neanche lo stress di ordinare. I camerieri girano tra i tavoli con le tapas e voi decidete quale prendere. Seggioloni si e anche con il logo del ristorante.
Mangiate sulla spiaggia una fantastica paella e gambas pil pil (buonissimi e anche se non è charmant, implorano scarpetta finale!) da Aurora Beach (Tel.0034650944173). E Olè!

26 ottobre 2010

Inspirations: looking for a sofa bed

OBLO'




CASTELLETTO

Alla ricerca disperata di un divano letto che abbia un pò di brio mi imbatto (ma difatti li conoscevo e amavo già) nei trasformabili di Campeggi e girovagando nella sezione le cose cambiano ho trovato queste due chicche: Oblò e Castelletto; il letto a castello è una meraviglia. Me lo tengo in serbo per i pupi quando saranno un pò più avanti con l'età!

22 ottobre 2010

Il problema non è riuscire ad andare al cinema ma non ronfare troppo forte, una volta dentro!


Ieri sera siamo andati al cinema. SOLO noi due. Se penso a quanto amo il cinema, a quanto ci andavo prima, anche da sola, mi sembra così strano adesso che sia diventato un evento e, come tale, circondato da brividi di attesa e solennità. La ricerca del film è già un momento di pura goduria, scorrere i titoli, leggere le recensioni, immaginare già di essere al buio e sprofondati nella poltrona del cinema. E in quel momento sono già in estasi! Non mi preoccupo se il film mi piacerà o no, cosa che prima mi scatenava un certo fastidio: 'E se poi è una schifezza? E se poi è una delusione? Non possiamo uscire prima dalla sala, dai non si fa!' Mi preoccupo solo di mettermi in una buona posizione, senza teste di persone alte 2 metri che, considerato appunto l'evento e la solennità del momento, potrebbero ritrovarsi ad avere con me una conversazione poco piacevole ed elegante!Ecco, quel momento ieri sera è arrivato. Solo che non avevo previsto (ma com'è che ancora non ho imparato niente!) di essere nell'ordine: sfatta, stanca, distrutta e con delle occhiaie fino alle spalle. Ho tentennato poi mi sono fatta forza. Ci sono andata. Due ore al buio,senza il sottofondo di un cartone animato, misto ad urla, misto a schizzi di pappa, misto a pezzi di macchinine di cui capire l'origine per poi avventurarmi nella ricomposizione. Quindi, ho deciso. Se voglio farmi un vero sonnellino senza neanche l'eco lontano di un 'Mamma devo fare la pipì', inserisco il cinema nella mia top ten dei best places where to sleep. Gli altri 9 non li ho ancora trovati. Ma non demordo!

14 ottobre 2010

Una serata children free


Perchè a volte la testa reclama aria, ossigeno, discorsi diversi, volare lontano dalla routine e dalle preoccupazioni di orari, pappe e nanne. Tutta la testa ha bisogno di svuotarsi dentro un buon bicchiere di vino e immergersi in una conversazione che abbia, e qui si scivola nel mio telefilm cult, uno stile Sex and The City, anche con un'amica che non sia proprio Samantha; creerebbe dei complessi a tutte! Perchè ancora non sono da buttare via e mi entrano dei vestiti che non hanno a che fare nè con il prémaman e nè con i jeans di Mr.Marito (che tanto mi hanno soccorso nello smaltimento scorie di gravidanza 1 e gravidanza 2!). Perchè ho bisogno di una faccia amica, che sia amica-amica; l'amica che ci siamo scelti quando il pancione era associato solo a Babbo Natale, quando il vino si tracannava a litri (reggendolo benissimo, cosa che ahimé non posso dire con altrettanta convinzione oggi), quando si organizzava un viaggio senza poter immaginare il costo di un volo per un bambino sopra i 2 e le tasse aeree per un bambino sotto i 2. Perchè una cenetta fra donne vecchie o recenti compagne di strada, dai destini diversi, senza la compagnia della prole, può rigenerarti come un'iniezione di benzina quando sei in rosso e ridarti fiducia in discorsi sui rapporti tra uomo e donna, sul sesso e sulle aspirazioni. Perchè siamo ancora logorroiche, rumorose e in grado di scambiarci le nostre diversità con leggerezza e di questo sono grata. Perchè una risata fragorosa e rumorosa questa volta è mia e non dei bimbi e potrò fargliela ascoltare quando ripenserò a questa serata, cogliendoli alla sprovvista...'mamma perchè ridi così?'. 'Amore perchè a mamma piace ridere davvero tanto è solo che ogni tanto si dimentica di saperlo fare e di saperlo fare bene'.

Thank you girls!

Tips
Per la cronaca, il posto di questa serata è ZOC, in Via delle Zoccolette 22 a Roma, in Centro Storico, tra via Giulia e Campo dei Fiori. Se il tempo lo consente (e questo ottobre è caldo e promettente!) si può cenare nel cortile interno. L'arredamento mescola pezzi vintage che si possono acquistare dopo averci mangiato su. Il food & wine è a KM Zero ovvero tutta produzione locale. Ricette gustose e interessanti.

Segnalo questo blog di un milanese trapiantato a Roma che si diverte a recensire le tavole romane e bon appetit!

12 ottobre 2010

Un'antica dimora nel Marcheshire!

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Il sole si fa strada nel verde intenso di questa campagna che così amo e che così, ogni volta, mi sorprende. I bimbi corrono, cadono e ridono. E io sento il profumo dei fiori in questo autunno formalmente cominciato ma che lascia spazio a giornate che hanno ancora il ricordo della primavera. So che sto diventando melensa ma davanti a questi colori e a questi scenari ogni volta mi addolcisco…e ce ne vuole!

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Proprio questa estate leggevo della celebrazione, da parte degli americani, delle Marche come uno dei 5 paradisi terrestri dove andare a vivere dopo la pensione. Diciamo che anche in età giovane vivere qui non sarebbe male per qualità della vita, tranquillità, scenari, cibo e quant'altro si può aggiungere sul Marcheshire!

Bè io non sono over 60 e ogni tanto la tentazione di fuggire qui ce l’ho e non solo io in qualità di under 60. Dovrò solo decidermi ad un certo punto a dividermi a fette il cuore e a metterne un pò qui e un pò in Puglia.

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Siamo a Rosara, frazione di Ascoli Piceno, in un’antica dimora di campagna del '700:Villa Cicchi. Qui si respira calore, un'atmosfera familiare e ci si sente a casa fra le mura spesse e il buon cibo del territorio che si può degustare. La proprietaria ci accoglie con affetto e ci racconta la storia di questo posto, ci illustra le foto di famiglia, ci fa visitare la piccola cappella e ci fa sentire l’odore del vino nella cantina scavata nel travertino, dove le botti sono una vera tentazione.

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Qui siamo circondati da una natura rigogliosa e curata. Qui i bambini trovano spazi aperti e tante piante e fiori di cui imparare il nome e l'odore. C'è una bella pace che profuma di sole.

Tips for Trip

Si può arrivare dall'Autostrada, l'A14, o dalla Salaria.

Se arrivate dall'Autostrada bisogna prendere l'uscita per San Benedetto del Tronto, percorrere la superstrada in direzione di Ascoli Piceno e poi uscire a Rosara.

Se invece scegliete la Salaria, ad esempio venendo da Roma, la troverete infinitamente più suggestiva ma con un pò di tempo di viaggio in più!

Portatevi via una delle confetture preparate dalla proprietaria della Villa. Per personale Slurp, consiglio quella alla zucca e al limone!

08 ottobre 2010

Un lavoro a tempo pieno per una mamma part time

Il dado è tratto, la scelta è fatta. Calendari da riorganizzare, orari da imparare, slalom da studiare, nuovi percorsi, nuovi tragitti. Cambio lavoro. Sono pronta, o quasi. Non so bene come ce la farò. Spero che tutti siano felici. Si spera sempre sia così, no? Si spera che un bimbo di 3 anni e una bimba di 15 mesi ti possano dare una pacca sulla spalla e dire 'Mamma hai fatto la scelta giusta, siamo contenti per te!'. Lo so, non è possibile e non lo vorrei. Un bambino è felice quando sei con lui, come potrebbe dirti 'vai e stai tutto il giorno fuori casa, non preoccuparti, me la caverò alla grande!' Diciamo che sono abituati a questa mamma che esce con i tacchi e poi appena rientra a casa indossa le sue scarpe da tennis sporche di colore, terra e non so cos'altro. Diciamo che ci hanno fatto il callo, va! Spero solo di non dover dire mai a nessuno 'L'importante non è il quanto tempo stiamo insieme ma il come. L'importante è la qualità!'. La verità è che quando torni dal lavoro sei talmente stanco che quel tempo di qualità si arranca faticosamente per costruirlo e mantenerlo. E non è sempre facile e per questo non mi racconterò questa favola. Non è possibile tutti i giorni sfoderare energie impossibili, sorrisi giganteschi e grandi idee per giochi creativi. Non è possibile neanche quando la tua libreria è piena di libri per fare giochi insieme ai bambini che hai comperato in un momento di insensata esaltazione. Infatti sono lì parcheggiati a prendere polvere.Io sono molto entusiasta. Piena di energia positiva per questo cambiamento. Sento di poter dare il meglio di me a tutti, lo spero. Spero di riuscire sempre a correre a scuola a recuperare il pulcione in orario, spero di riuscire a vedere la mia besolina abbastanza, quell'abbastanza che possa consentire di non ascoltarla chiamare mamma la tata. Il colpo inferto sarebbe micidiale. Ma ho messo in conto anche questo. Poi c'è sempre il lavaggio del cervello per recuperare!Spero, fra alti e bassi, di essere sempre partecipe, di ascoltare le loro esigenze, di rispettare le mie e non perdere di vista il senso delle cose e delle giornate. Spero di essere all'altezza di quelli che mi danno questa opportunità e all'altezza di quelli che mi aspettano a casa. Anche se con loro sfoggerò il look dell'allegra pantofolaia. Quel look da chi, dopo una giornata di tailleur e riunioni, va in preda al delirio mistico quando si spoglia appena varcato l'uscio di casa. Ovviamente Mr. Marito si organizzerà per una fuga ai Caraibi, non con me! E quindi per lui cercherò, a volte, di mantenere un certo contegno. Non esiste chi non ha dubbi. Io ne ho e mi spavento delle persone che non dubitano, che sono certe di tutto quello che fanno, mi inquietano un pò. Dubito di riuscire ad essere sempre perfetta sia per il lavoro sia per la famiglia. Dubito di riuscire ad essere wonder woman e neanche me lo auguro. Preferisco essere normalmente scombinata, a volte smemorata, in brodo di giuggiole per una giornata di sole, per la prima vasca di nuoto del pulcione, per un successo al lavoro e capace di mostrami stanca, senza arrendermi anche quando lo vorrei e sarebbe più facile. Preferisco essere fragile, emotiva e ridere a crepapelle per la battuta di un'amica. Preferisco versare qualche lacrimuccia quando non ce la faccio, quando mi sento a terra. Preferisco rischiare, vedere cosa c'è dall'altra parte e non fermarmi per paura. La paura c'è e tanta ma vale la pena averla. Senza dubbi e senza paure chi sarei? E con questo bagaglio di dubbi, paure, energia mi appresto a girare questa nuova pagina. La giriamo tutti insieme, manine piccole e mani grandi e vediamo che succede. Tanto il finale della favola ce lo possiamo sempre inventare se non ce lo ricordiamo.