29 agosto 2010

Quando finisce la vacanza, cosa comincia?

Tutto finisce. Anche questa vacanza. Le valigie sono aperte sul letto e vorrei essere meno triste e consapevole di quanto poco si avvera di tutto quello che progetto ogni anno quando si ritorna, si riparte, si ricomincia. Ogni benedetto anno programmo:

- di rivoluzionari tagli di capelli che alla fine diventano Vorrei dare solo una leggera spuntatina!

- di seguire corsi interessanti di cucina (la famiglia ne sarebbe davvero immensamente grata).

- di diventare un sommelier (sono anni che cerco di trovare il tempo così almeno per potermi ubriacare per dovere di studio).

- di fare attività sportiva ad altissimi livelli. In vacanza ho approcciato la corsa: un giorno 5 minuti, poi 10 poi 15 e poi basta. Nun ce la posso fà!

- di comperare una bici e abbandonare l'auto. Poi sogno di essere investita e rinuncio.

- di leggere tutti i libri che compro in un tempo che non sia infinito.

- di avere una casa in campagna dove far vivere i bambini all'aria aperta e in mezzo alla natura e agli animali.

Ai progetti egostici si uniscono da qualche anno quelli legati al comportarsi da mamma creativa, costruttiva e liberatrice di energie positive nella prole. E quindi qui ritorno a progettare di fantastici corsi di qualsiasi cosa pur di far germogliare tutto il possibile.

Pittura, musica, lingua inglese, nuoto, arti circensi e chissà che altro!

Poi ricomincio. Ed è una corsa. Tutti i progetti si assottigliano, giorno dopo giorno, e si stritolano dentro giornate incasinate, confuse e tachicardiche. Vorrei avere il grande progetto quest'anno di mantenere almeno un pò più della metà di quello che la mia testa ha agganciato, spolpato e reso quasi possibile in questa estate di sogni e castelli in aria (la mia vera specialità). Non tutto. Solo un pò più della metà. Magari, forse, chissà, questa è la volta buona che ci riesco. Magari, appunto.

26 agosto 2010

Diario di Viaggio in Puglia: la Cattedrale sul mare a Trani

P1010696

C’è qualcosa che ti colpisce immediatamente quando giri l’angolo e trovi davanti a te questa Cattedrale a picco sul mare. Il contrasto fortissimo tra queste mura imponenti e l’infinito blu alle sue spalle. E’ un disegno perfetto. Colori che si incontrano e si contrastano con una forza che ti sorprende e ti piace.

La cattedrale sul mare di Trani è dedicata a S.Nicola Pellegrino ed è stata fondata nel 1097. La storia narra che San Nicola Pellegrino morì nel 1094, durante un pellegrinaggio alla chiesa di Santa Maria, per la stanchezza e per i colpi delle bastonate inferte dai cavalieri che lo prendevano in giro. Esattamente dove morì San Nicola, tre anni dopo, venne poi eretta la cattedrale ed è proprio nella cripta che si trovano le sue spoglie.

P1010697

All’interno si trovano tre chiese sovrapposte. Il portone d’ingresso non è quello originale. Il vero portone lo troviamo esposto all’interno, subito sulla destra, appena si entra.

P1010703

Peccato rimangano, nella zona dell’altare, solo frammenti dei mosaici che probabilmente un tempo si trovavano in tutta la chiesa.

P1010705

Siamo vicino al porto, affollatissimo di persone e barche (alcune bellissime!), e camminiamo incuriosendoci per queste incisioni che portano i nomi dei consolati che una volta si affacciavano su queste vie e che ora si ritrovano magari a decorare l’ingresso di un bar.

P1010694

P1010693

P1010692

Proseguendo con lo sguardo più avanti troviamo il Castello Svevo , risalente al 1233,che sembra quasi immergersi nel mare.

P1010700

P1010699

Prima di addentrarci nell’area dove sorgeva il quartiere ebraico sorseggiamo l’ennesimo caffè in ghiaccio e forniamo carburante al pulcione con un bel gelato.

Le strade strette consentivano di controllare più facilmente dall’alto le aggressioni esterne e quindi di difendersi.

P1010714

Vediamo la Sinagoga e anche le chiese dedicate al culto cattolico che venivano appositamente posizionate a ridosso del quartiere ebraico in modo, diciamo così, da difendere i confini religiosi!

P1010716

Sono molte le chiese e le chiesette a Trani. Molte non ci sono più, ingiustamente cancellate nell'espansione della città e nella ricerca di nuovi spazi, e ce ne raccontano solo il ricordo. Si dice che il grande numero di chiese fosse dovuto al voto fatto dai marinai in partenza e che comportava, nel caso fossero riusciti a tornare a casa, la costruzione di una chiesa come segno di ringraziamento e gratitudine per essere sopravvissuti.

Tips for Trip

Informazioni soddisfacenti su alloggio e gli eventi in città si possono trovare su questo sito ben fatto!

Diario di Viaggio in Puglia: all’avventura all’Indiana Park

P1010614

Poteva bastarci come svago for kids solo una gita allo Zoosafari? ma certo che no! Ed eccoci a studiare le nuove opportunità ludiche che ci offre questo territorio. Scoviamo così l'Indiana Park a Castellana Grotte. Un parco dove i bambini possono sperimentare, imbracati di tutto punto e muniti di casco, ponti tibetani, tunnel sospesi, passerelle mobili e reti di arrampicata.

P1010603

Per gli under 5 c’è un percorso ad hoc ovviamente meno pericoloso. Possono sbizzarrirsi anche gli adulti in attività tutt’altro che semplici. Per cui la sfida può essere interessante a chi ha meno fifa fra bambini e adulti.

Io mi sono defilata, diciamo così, per decadimento fisico (gli acciacchi inventati per evitare pessime figure) ma il pulcione si è infilato il caschetto, dopo qualche resistenza all’oggetto nuovo, e poi è partito sparato, camminando sul ponte sospeso (ovviamente ad altezza adatta ai ‘nanetti’) e addentrandosi nel labirinto.

P1010638P1010602 P1010637

Tips for Trip

L’Indiana Park si trova a Castellana Grotte, tra Conversano e Fasano.

Se volete fermarvi a mangiare, poiché lì è presente solo un bar, potete acquistare (o ordinare e poi passare a prendere) la carne in una macelleria di Castellana (ce ne sono diverse per cui non ci saranno problemi a scovarne una)e fare un picnic utilizzando i barbecue che all’interno del parco sono a vostra disposizione, ovviamente avvisando prima l’organizzazione!

Se arrivate fin qui non potete non fare un salto alle Grotte di Castellana. Fino al 31 agosto si può effettuare anche la visita notturna, la speleonight, a partire dalle 21.45. Per maggiori info potete guardare qui.

21 agosto 2010

Diario di Viaggio in Puglia: a spasso per la bianca Valle D’Itria tra Martina Franca e Cisternino-SECONDA PARTE

P1010675

A 394 metri sul mare (un’ottima terrazza sulla valle come Martina Franca), si trova Cisternino. L’affaccio appena si arriva è strepitoso. Una distesa di trulli, masserie e boschi di querce dove la vista non può far altro che spaziare.

P1010680

Anche qui si snodano viuzze labirintiche fra le case imbiancate.

P1010679

Nel centro del paese si incontra Piazza Vittorio Emanuele e la Torre dell’Orologio che svetta importante su questo salotto, dove la sera tutto è vivo e animato di luci, voci,turisti e musica. Mentre di giorno tutto è tranquillo, quasi sonnacchioso. Quando tutti sono al mare, sulle spiagge, questi luoghi sembrano quasi magici. Privi di confusione, solo il rumore della corsa dei bimbi nelle stradine semi vuote. Un rumore che amo.

P1010674

E poi ancora vie, che una dopo l’altra, conducono alla Piazza Nuova, che un tempo ospitava il mercato del pesce.

P1010678

Tips for Trip

A Cisternino bisogna venire assolutamente a mangiare la carne nei fornelli pronti. Il consiglio è quello di arrivare un pochino prima dell’ora della cena per avere il tempo di parcheggiare (e trovare posto!), magari farsi una passeggiata, un piacevole aperitivo, un giro fra le botteghe ed evitare di imbottigliarsi o fare una fila incredibile per mangiare.

Appena si arriva a Cisternino, prima di entrare dentro le mura della città, ci si può sedere ed affacciarsi alla terrazza per guardare la vallata, sorseggiando un caffè in ghiaccio (che Mr.Marito adora). Un indirizzo è quello della Cremeria Vignola in di Via S.Quirico.

20 agosto 2010

Diario di viaggio in Puglia:a spasso per la bianca Valle D’Itria tra Martina Franca e Cisternino-PRIMA PARTE

P1010683

P1010682

Forse è al culto della Madonna Odegitria (dal greco “che indica la via”) che è legato il nome di questa valle che abbraccia paesi come Martina Franca, Cisternino, la famosa Alberobello e Locorotondo.

Sono bianchi i muretti a secco che si susseguono davanti ai nostri occhi sulla strada verso Martina Franca. E poi incontriamo masserie e trulli, protagonisti di quello che è, senz’altro, un paesaggio da fiaba.

A Martina Franca in questo periodo ci sono molti eventi e manifestazioni per festeggiare i suoi 700 anni. E’ labirintica Martina Franca. Un intreccio di stradine che si liberano una dopo l’altra.

P1010587 P1010589

P1010578

P1010581

P1010579

La strada per arrivare è stata dolce e rilassante in un paesaggio fatto di ulivi, fichi e viti. Siamo a 400 metri sul livello del mare. La sera il fresco è pungente nonostante sia agosto.

Barocco ovunque. Dal Palazzo Ducale (dove ha sede il municipio) e poi proseguendo per Piazza Roma.

Quando arriviamo stanno montando le luminarie probabilmente per l’inaugurazione del Festival dei Sensi che è cominciato oggi e durerà fino al 22 agosto. Molti turisti si affollano nelle stradine.Tutto è lento e tutto, anche qui, è bianco come il latte.

P1010586

Ci imbattiamo un pochino fuori dalla centro storico in un mercatino dell’antiquariato. E come al mercatino ad Ascoli Piceno di qualche mese fa ho un colpo di fulmine. Questa volta per 2 poltroncine disastrate che non mi faccio sfuggire (il prezzo è talmente basso che quasi non ci credo!) ma che riesco ad immaginare già resuscitate da un bravo tappezziere. O almeno spero!

P1010600

P1010599

Tips for Trip

Potete mangiare un ottimo gelato artigianale e far spataccare i bimbi alla sorbetteria Mr Betitto in Piazzetta Garibaldi.

So che non c’entra niente con tutto quanto c’è di tipico in questa regione ma a Piazza Roma c’è un negozio davvero carino di arredamento dove si possono scovare pezzi particolari trovati e acquistati nei mercatini della Provenza. Inutile passarci se si ha in programma di andare proprio in Provenza. Io questo programma, ovviamente, ce l’ho e quindi ho desisitito faticosamente dal fare acquisti! il negozio si chiama Camera con Vista e si trova in Piazza Roma al n°18.

15 agosto 2010

Diario di viaggio in Puglia: tramonto a Savelletri

P1010492

Ci siamo goduti questo tramonto e i suoi colori riposanti a Savelletri, a pochi chilometri da Fasano. Una passeggiata sul lungomare fino al caratteristico porticciolo e poi a respirare il mare.

Tips for Trip

Un suggestivo aperitivo a Savelletri con vista sul mare (sopra un lato della vista!) alla Pescheria ai 2 Mari sul Lungomare di Savelletri. Solo per amanti del pesce crudo. Non hanno altro. In base ai risultati della pesca si possono gustare tonno rosso, pescespada,sarago, gamberi e scampi accompagnati da un buon bicchiere di vino.

E magari prima dell’aperitivo si può fare una bella visita al vicino Parco Archelogico di Egnazia.

13 agosto 2010

Diario di Viaggio in Puglia: breve incursione nel gusto

Quando Mr. Marito mi introduceva al cacioricotta, parecchi anni fa, come sostituto del parmigiano, pensavo si trattasse di un atto assolutamente sovversivo delle regole alimentari non scritte. E come per molte altre cose, ho dovuto ricredermi. Difficile non farlo quando si entra in questa cucina del sud, fatta di sapori forti, di odori che ti rovesciano le narici e che ti convincono a mangiare, anche quando non ce la fai più.

Il cacioricotta, per chi non sapesse di cosa sto parlando, è un formaggio che mescola le caratteristiche del caprino e della ricotta. Si può trovare fresco o, con un sapore più forte, stagionato.

Mi viene in mente un piatto che la nonna Rosetta, pugliese doc e con novant’anni di energia e testardaggine, ha insegnato a suo nipote, Mr. Marito, che in cucina se la cava mica male e per fortuna, visto i miei incerti risultati tra i fornelli. Un piatto che abbiamo il piacere di concederci, grazie ai segreti che si trasferiscono di generazione in generazione, anche a Roma: Le orecchiette con le ‘brasciolette’ di carne di cavallo.

Le orecchiette devono essere fresche (ovviamente per chi riesce a trovarle o ha la passione e la voglia di farsele in casa). Le 'brasciolette' di carne di cavallo sono involtini ripieni di prezzemolo, pecorino, pancetta e aglio. La domenica mattina (non tutte, non esageriamo!) guardo con ammirazione l’amore con cui Mr. Marito tritura gli ingredienti, riempie la fettina di carne e le chiude. L’odore del sugo di braciole che invade la cosa piace a tutti e tutti inaliamo a pieni polmoni questo profumo che fa domenica, che fa casa, che fa stare insieme e che ci fa pensare alla bisnonna.

Devo a mio suocero l'iniziazione ai latticini pugliesi. Devo a lui le grandi abbuffate di burrata, ahimè per la ciccietta sulla pancia. Grazie a lui ho scoperto che esiste un vero nodino, una vera mozzarella e una vera ricotta. E come quando ho assaggiato per la prima volta, fuori casa, le olive ascolane in un ristorante. Ho capito che solo chi è del posto in cui quel cibo nasce può accorgersi di quanta contraffazione ci sia quando lo si mangia lontano dal territorio di provenienza. Negli anni ho imparato a rendere il mio palato più sensibile, più attento e più esigente, Spesso ci riesco, a volte cado in qualche inganno ma cerco di impegnarmi perchè il gusto del cibo genuino entri dalla porta di casa e negli stomachini piccini picciò di chi so io:-) Un bagaglio del gusto che spero li accompagnerà per tutta la vita, come per tutta la vita spero porteranno il gusto per questa cucina e per questa terra.

La burrata è sostanzialmente un sacchetto di pasta filata riempito con altra pasta spugnosa e panna grassa. Decisamente non leggera, ma quant’è buona!

Un vero viaggio ‘nel pianeta della carne’ l’ho fatto quando sono cominciate le incursioni a Cisternino, non lontano da Ostuni. E’ qui, storica sede di allevatori, che alla fine degli anni ‘70 nasce il fenomeno delle macellerie convertite a fornelli pronti. Qui, ma non solo, puoi assaggiare anche bombette, quagghiaridde, zampine e gnemeridde. Girando, infatti, per la Valle D’Itria (da Alberobello a Locorotondo e fino a Martina Franca), nel Salento o nelle Murge si incontrano molti fornelli, ovvero macellerie dove la carne si cucina e consuma sul posto.

Quando parliamo di bombette parliamo della coppa (capocollo) che viene tagliata a fette sottili. Ogni fetta viene guarnita con sale, pepe, rosmarino e prezzemolo e poi con un formaggio .

La quagghiarridde è montone ripieno di frattaglie e scamorza, uova e salame. Viene infornato e si serve con la rucola lessata.

La zampina è la salsiccia avvolta a spirale con pomodoro e formaggio.

Gli gnemeriedde sono le interiora dell’agnello ridotte in striscioline e strette a gomitolo e poi arrostite allo spiedo.

Tips for Trip

Scoperto l’anno scorso ma appena ritrovato, e con soddisfazione, il fornello pronto da Pasquale macelleria carni fresche fornello pronto (così detta l’insegna), a Speziale, sulla SS16 nel tratto compreso tra Fasano e Ostuni. Tavoli allestiti in una strada chiusa e dentro una chiesa sconsacrata.

Ottimi latticini si possono comprare con soddisfazione nel Caseificio Fratelli Copertino, in Via Orlando (ex Via della Stazione), a Ostuni.

12 agosto 2010

Diario di viaggio in Puglia: e ci volevamo far mancare una visitina allo Zoosafari?

Ma che pensate che qui in Puglia c’ solo il mare? E’ vero, sarebbe da persone sane di mente starsene solo sulla spiaggia e sotto al sole ma per la prole ci mettiamo alla ricerca di svaghi alternativi e sani di mente oramai mi sa che non lo siamo più da tempo. E quindi eccoci partire alla volta dello Zoosafari di Fasano, a metà strada fra Brindisi e Bari, sotto il sole ma per fortuna con un bel venticello d’accompagnamento. Allo Zoosafari è inoltre annesso il parco divertimenti Fasanolandia. Confesso, non sono un amante degli animali ‘reclusi’ o comunque di quelli che non si trovano nel loro ambiente, nella propria ‘casa’, liberi di vivere, correre e spaziare. Ma quando ho visto il pulcione impazzire di felicità davanti allo scorrere di tanti animali e delle specie più diverse ho pensato che solo in un posto così può accadere di vederli tutti insieme. Bello sarebbe poterli andare a vedere a ‘casa loro’, ma quanti viaggi dobbiamo fare per soddisfare l’interesse per la fauna della prole? Accontentiamoci, va!


Non ero mai stata qui allo Zoosafari anche perché prima dei 3 anni non c’erano state manifestazioni di grande interesse a parte qualche slancio minimalista quando abbiamo portato il pulcione al Bioparco a Roma.

E poi eccoci arrivare e affrontare, per circa un’ora, un vero e proprio safari con la nostra macchina e fuori gli animali in totale libertà. Ovviamente tenendo rigorosamente i finestrini alzati al passaggio vicino alle tigri e ai leoni. E io che sono una fifona pazzesca, quando una tigre ci è tranquillamente passata davanti per attraversare la strada mi sono incollata al sedile. Il pulcione aveva invece tutta la faccia spiaccicata sul finestrino e implorava di abbassarglielo. Beata incoscienza!Bè, in circa un’ora abbiamo visto tigri, leoni, pantere, elefanti, giraffe,antilopi, e qualche altra specie di cui non ricordo il nome troppo difficile da memorizzare. Io, con la mia fifa blu sono riuscita ad immortalare, qualcuno dei nostri vicini di cammino. L’immagine del leone che dorme mi ha ovviamente rasserenato. E oltre al fondo schiena dell’elefante che mi ha fatto pensare che il tempo passa per tutti e che spero di non dovermi guardare fra qualche anno ridotta in quelle condizioni…ci siamo diretti verso il rinoceronte, il mio amore. Quel muoversi lentamente, quella mollezza, quello sguardo sereno e distaccato e poi improvvisamente quell’apertura delle fauci, spiazzante ma non spaventosa. A me sto rinoceronte mi sta proprio simpatico! Tanto che oltre a questi scatti gliene ho fatti molti altri, davvero molti altri.

P1010302 P1010313 P1010316 P1010329 P1010336 P1010337 P1010344 P1010352 P1010376 P1010424 P1010428

Tips for trip

Il biglietto, per fare il safari e poi accedere ad altre attrazioni del parco come il rettilario e la navetta che fa il giro su un’altra ala del parco dove si trovano altri animali, costa 19 Euro. Si può scegliere di spendere una giornata intera o anche una mezza giornata (più che sufficiente per il fisico dei bambini e soprattutto per quello degli adulti). Se non fate il safari ma solo il percorso zoologico pedonale (includendo l'ingresso anche al parco divertimenti) si pagano 9 Euro. Qui, nel percorso zoologico pedonale, trovate il villaggio delle scimmie, dove è possibile osservare 300 babbuini in sfrenata libertà mentre voi restate belli sicuri dentro un trenino corazzato. Qui ci sono anche da vedere gli orsi polari, gli ippopotami , le foche e le tartarughe acquatiche. Poi ci sono diverse mostre e il delfinario. Bè direi che i bimbi li sfiancate quel giusto da farli crollare a dormire! Suggerisco (per il successone sul mio pulcione) il bruco miniottovolante!

10 agosto 2010

Diario di Viaggio in Puglia: affacciarsi a Polignano a Mare

P1010453

Quando arrivi a Polignano, anche solo per mangiare il gelato, non puoi non fare una passeggiata nel centro storico, un inseguirsi di vicoli e casette bianche. Polignano è una città fortificata a picco sul mare e basta camminare un pò per arrivare là dove strepitoso è l’affaccio. Là dove solo pochi giorni fa in 30.000 si assisteva ai tuffi dalle altezze più grandi. Là dove lo sguardo si perde irrimediabilmente. Scusate ma ogni volta che mi affaccio da questa terrazza naturale la vena romantica prende il sopravvento.

P1010456

Nonostante il cielo un pò coperto molte persone non rinunciano a godersi il mare circondati dalle scogliere e dalla città.

P1010454

E poi ti imbatti anche in qualche cartello divertente…

P1010455

E tra le tante cavità rocciose scorgi benissimo la Grotta Palazzese che, grazie al gioco dei fondali e del sole, acquisisce uno splendido colore verde azzurro. Ma non è il caso di questa giornata un pò coperta!

La leggenda racconta che qui la regina Giovanna I D’Angiò (siamo intorno alla metà del 1300) fu colpita così tanto dalla grotta da sceglierla come nido d’amore con il suo paggio, che l’accompagnava. Anche nel 1300 si dava scandalo!

P1010458

E poi vorrei tanto avere questo terrazzino anch’io…Mi accontento anche solo di poter aprile la finestra una mattina…wow!

P1010457

Questo posto è speciale anche perchè c’è un pò di noi, di un passato che è sempre presente e di una casa che c’era e non c’è più ma che cerchiamo con gli occhi ogni volta che passiamo di là. E questo basta a rendermela così cara e amata.

Tips for trip

Il gelato, l’ho già citato in passato quando ho parlato di Polignano (ma repetita iuvant) va mangiato dal Mago del Gelato. Ti mettono la panna sotto invece che sopra. Assicuro che è una goduria!

Il pesce, che ve lo dico a fà, si mangia da Tuccino.

Per dormire un posto molto bello ( e con la Spa, fondamentale per me) è il Borgobianco Resort & Spa.

09 agosto 2010

Diario di viaggio in Puglia: ‘A tiedda’*


*Per la precisione: 'A Tiedda (in brindisino); 'A Tiella (in barese

Ma che volete venire in Puglia e non volete mangiare ‘a tiedda’ anche detto riso patate e cozze?! Una tappa obbligata questo piatto e noi, che volete fare, ci siamo sacrificati. Ci affidiamo alle mani della verace ‘pugliesità’ di Olga e alla sua cucina e mi stupisco nel vedere con quanta bramosità la Besolina prende manciate di riso e se le schiaffa in bocca. Da quando siamo qui, sarà il mare, sarà il posto, sarà l’aria, ma la besolina è diventata un aspirapolvere e occhio a lasciare resti di cibo in giro. Prenderebbero subito la direzione delle sue mascelle a motore.

Occorre precisare, qui lo ritengono doveroso, che esistono due versioni di questo piatto e che nessuno si mette d’accordo su quale sia la versione, diciamo così, originaria. Se avete voglia di scatenare un dibattito parlate con un pugliese di riso patate e cozze con o senza zucchine. Qualcuno vi darà del profano, alla sola parola zucchine o qualcuno dirà che avete nominato la versione unica e sola, aggiungendo che tutto il resto non è riso patate e cozze. E poi c’è quella senza zucchine. E io, a sensazione mia, scelgo questa. Non so perchè. Mi piace scegliere questa. Qualcuno starà già invocando l’arresto!

Ovviamente chiedo a Olga la ricetta. Non si sa mai che uno di questi giorni io decida di provare a cucinarlo. So già che in chi mi conosce bene la speranza è che quel giorno non venga mai. E c’hanno pure ragione a sperare così!

La ricetta del riso patate e cozze di Olga (per chi ai fornelli rende meglio di me…e garantisco che ci vuole poco)

Prendete del prezzemolo e trituratelo e mettetelo in una ciotola. Poi prendete dell’aglio e della cipolla,triturateli finemente e mescolateli insieme in un’altra ciotola. In un’altra ciotola ancora sistemate dei pomodori spezzettati (i pomodorini vanno benissimo).

Tenetevi pronto anche del pecorino grattugiato.

Poi, se non l’avete a casa, procuratevi un tegame rotondo preferibilmente in alluminio. E poi si comincia.

Sul fondo del tegame sistemate della cipolla, del pomodoro,del prezzemolo e un pò d’olio. Servono a dare colore sotto.

Poi tutto quello che segue deve essere messo crudo.

Sopra il fondo mettete le patate affettate sottili come primo strato ‘base’. Poi mettete le cozze rigorosamente con le bucce. Questo è basilare per un vero riso patate e cozze. Poi intorno alle cozze va messo il riso bianco e con i chicchi grossi (così regge meglio la cottura). Il riso, ovviamente sempre di riso crudo parliamo, va messo anche dentro le cozze. E così abbiamo fatto un altro strato.

Poi si mette il trito (di cui ho scritto all’inizio della ricetta) di prezzemolo, pomodoro, formaggio, aglio e cipolla e si condisce con olio. Poi si copre con un altro strato di patate sottili e poi di nuovo il trito di prezzemolo, pomodoro,formaggio, aglio e cipolla e di nuovo olio.

Poi mettete acqua fredda fino a metà del tegame e accendete i motori!

Prima di partire con il forno fatelo andare sul fornello a fuoco lento fino a bollore. E poi 20 minuti in un forno ventilato a 180°. Toccate sempre con la forchetta per verificare che non sia già cotto o se manca ancora del tempo.

Se poi volete litigare con qualche pugliese del partito ‘La zucchina nel riso patate e cozze NO’ mettete le zucchine prima dell’ultimo strato di patate.

Per la cronaca, quello nella foto è il riso patate e cozze di Olga. Ovviamente ho dovuto scattare velocemente perché è partito un vero e proprio assalto alla diligenza degno di chi non mangia da una decina d’anni circa…e ovviamente ne facevo parte anch’io!

Tips for trip

Per comprare del buon pesce e soprattutto delle cozze fresche e buone potete andare a Villanova, a pochi km da Ostuni. Non vi potete sbagliare, arrivando è l'unica pescheria affacciata sul porto.

E poi se vi va, allungatevi fino ad Ostuni al panificio S.Antonio, in via Armando Diaz, per una focaccia ai pomodorini e una con le cipolle da non dimenticare!