18 maggio 2010

Fai sogni d'oro


Ci sono giornate che non possono essere definite in altro modo se non orribili. Ieri, ad esempio. Un diluvio che scoppia all'improvviso, l'acqua sui vestiti, le pozzanghere, gli schizzi. In macchina io e l'ometto. Uno scooter ci viene addosso. Scoppiamo a piangere. Non so se prima io o l'ometto. Poi lui mi dice 'mamma ho paura'. E allora io smetto. Non sono più una bambina ma una mamma. Una persona adulta che deve sapere prendere (a volte non sempre, per favore) le situazioni in mano. 'Amore non devi preoccuparti. Non ci siamo fatti niente. Forse si è ammaccata un pò la macchina'. Anche lui smette. Poi a casa vuole solo vedere un cartone. Quando Mr. Marito ritorna a casa 'Papà la moto addosso, la macchina tutta rotta'. Ieri sera non vuole addormentarsi. Cerca la mia mano. La tiene stretta finchè gli occhi non si chiudono. Non cerca mai la mia mano per addormentarsi. Ieri sera, la prima volta. Con quel gesto mi ha espresso tutta la sua paura e tutte le parole che non può ancora utilizzare per dare un senso a quello spavento erano lì, in quella stretta forte. 'Mamma resta qui con me' 'Mamma sta qui con te, non ti molla neanche per un secondo'. Buonanotte.

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